Nella Galleria di Sua Altezza Reale la signora duchessa di Berry, Féréol de Bonnemaison, curatore della Duchessa, pubblicò, nel 1822, le stampe dei suoi dipinti di Jean-Baptiste Mallet che accompagnò con un testo elogiativo ma anche con alcuni elementi biografici errati, da allora ripetutamente rimaneggiati e distorti. In seguito, la sua opera restò incompresa e spesso ridotta al solo corpus dei suoi primi guazzi. I fratelli Goncourt lo definirono, giustamente, "l'ultimo rappresentante del guazzo, arte tipica del XVIII secolo che non è sopravvissuta alla monarchia". Esponiamo quello che è, senza dubbio, il foglio di Mallet più datato (1780) giunto fino a noi. Il pittore lavorò effettivamente durante il regno di Luigi XVI, ma depose i suoi pennelli solo sotto il regno di Luigi Filippo, cinquantacinque anni dopo. Jean-Baptiste Mallet meritava una retrospettiva. Frutto di due anni di lavoro, questa mostra dovrebbe cambiare radicalmente il modo in cui questo pittore è percepito. La retrospettiva ambisce a smontare l'immagine di Mallet semplice “cronista della vita mondana” (Paul Guth) per mostrare quanto la sua opera fosse certamente più ricca e prolifica, ma anche più impegnata, più audace e più originale di quanto si creda. L'aggiornamento di numerosi documenti inediti conservati negli archivi delle Alpi Marittime, negli Archivi Nazionali e negli Archivi delle Belle Arti di Parigi permette, inoltre, di tracciare il percorso di una mente molto fine e anche molto coraggiosa. Sebbene sia sempre un po' complicato cercare di legare la vita personale di un artista ai soggetti che tratta, una serie di nuovi elementi familiari potrebbero spiegare le sue scelte. Mallet padre era originario di Le Cannet mentre il pittore nacque a Grasse, paese d'origine della madre, due anni prima di Marguerite Gérard e, come lei, ebbe un'infanzia sconvolta dalla prematura scomparsa del padre. Nella monografia che abbiamo dedicato a Marguerite Gérard, abbiamo mostrato come suo padre, maestro profumiere figlio d'arte, abbia improvvisamente lasciato moglie e figli per arruolarsi come soldato semplice nella Royal African Company. Il padre di Jean-Baptiste Mallet semplicemente scomparve, facendo in modo che sua moglie e i suoi figli non lo trovassero. La madre del pittore, tornata a Grasse dai suoi, gli Chéry, una buona famiglia ben radicata, crebbe da sola i suoi figli, uno dei quali fece la stessa avventurosa scelta del padre una volta raggiunta l'età adulta, interrompendo completamente ogni legame con i suoi fratelli. Uno dei fratelli maggiori, invece, decise di diventare pittore e, all'età di 24 anni, entrò nella bottega di Jean-Baptiste Marie Pierre e, due anni dopo, in quella di Restout figlio. Ormai la strada era tracciata e Jean-Baptiste non dovette fare altro che unirsi a suo fratello maggiore per entrare a sua volta nella bottega di Dandré-Bardon,