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"RITRATTI IN FIORE"
di Denis Dailleux

Musée Jean-Honoré Fragonard
14 rue Jean Ossola, 06130 Grasse
04 93 36 02 07

Entrata libera

Tra colori, fiori e odori, l'India racconta la sua storia e tesse un'iconografia immediatamente riconoscibile. Omaggio al nostro anno dedicato all'India, il lavoro fotografico di Denis Dailleux ne è la quintessenza. Realizzate in India, utilizzando una macchina fotografica analogica 6×6, le composizioni del fotografo sono quadri di profumi e di colori perfettamente bilanciati, nei quali uomini e fiori posano a turno. Denis Dailleux volge loro uno sguardo sensibile e amorevole. Esalta l'incredibile bellezza della fragilità della vita e delle piante. Le sue fotografie sono poesie.










← India, Provincia del Tamil Nadu, Coimbatore, 2015, 70x70 cm. Nota per il commercio floreale, la città ospita un mercato dei fiori aperto 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Riunisce tutti i produttori della regione e ci sono molte varietà di fiori: rose, champaca, tuberose, gelsomino, calendula arancione e gialla, radici di loto e vetiver.

DA FIORISTA A FOTOGRAFO

IL MERCATO DEI FIORI E LE PIANTAGIONI DI FIORI PER PROFUMI

Prima di guadagnarsi da vivere con la sua fotografia, Denis Dailleux ha lavorato per dieci anni per Christian Tortu, il fiorista che nella Parigi degli anni '80 ha rivoluzionato la composizione floreale . Originario dell'Angiò come Denis, Christian Tortu è un amante della natura, quella che ha conosciuto nel giardino dei suoi genitori. Le sue composizioni mescolano fiori, piante, frutta e verdura.
Prive di artifici, offrono un'interpretazione diretta della natura libera e selvaggia. Questa lunga esperienza nella composizione floreale e la sua passione per le specie vegetali si riflettono in molte delle sue opere, in modo particolare in quelle realizzate in India. Fotografo attento e paziente, Denis Dailleux ha un approccio molto personale alla ritrattistica.
È dotato di un talento incredibile nel catturare l'intensità di un'espressione, uno sguardo, una posizione del corpo. Gioca con le zone d'ombra e di luce per conferire alle sue immagini una plasticità pittorica. Dopo aver risieduto a lungo in Egitto, Denis Dailleux si è fatto conoscere soprattutto con la pubblicazione, per Editions du Chêne, del libro Le Caire e per la sua pluripremiata serie Mère et fils.
Lavorando sulla durata e favorendo un clima di fiducia, passa del tempo insieme agli uomini e alle donne che ritrae, intrecciando con loro legami di amicizia. Al centro del suo approccio c'è sempre il rispetto per gli altri, la loro alterità e la loro personalità. Si prende il tempo di tornare regolarmente sui soggetti che predilige.
I suoi progetti prendono forma nel corso di mesi, addirittura anni. È testimonianza di ciò la magnifica serie di ritratti in bianco e nero della sua prozia Juliette, in cui documenta il passare degli anni. In India, Denis Dailleux ha visitato due luoghi emblematici per i fiori: il Tamil Nadu, nel sud-est, culla delle piantagioni di fiori, e il mercato dei fiori di Calcutta.

Il mercato dei fiori di Calcutta, anche noto come Mullick Ghat, è il più grande dell'India e uno dei più grandi al mondo. Si snoda lungo le rive dell'Hooghly, il braccio occidentale del Gange, appena sotto l'imponente Howrah Bridge. Incastrati tra le sponde del fiume e una linea ferroviaria, i venditori allestiscono negozietti o si sistemano all'aperto, disponendo i fiori su grandi panni per terra in mezzo alla folla. Alcuni portano i fiori in una ghirlanda al collo e sulle spalle, passeggiando tra i passanti per vendere la loro mercanzia.
I molteplici profumi e i colori abbaglianti testimoniano la varietà di fiori freschi offerti ogni giorno sul mercato. Gelsomini, tuberose, gladioli, margherite regine, amaranto, crisantemi, calendule vengono venduti al chilo. Questi fiori sono usati in particolare per la puja, la cerimonia di offerta e adorazione alle divinità indù, sia nei templi che nelle case dove sono installati gli altari. Il fiore offerto viene scelto in base alla divinità onorata durante il rituale. Sono anche usati come ornamenti durante feste religiose, festival e matrimoni. Alcuni anni prima, Denis Dailleux si era recato nel sud dell'India, nella provincia del Tamil Nadu. Lì, la cultura dei fiori di gelsomino e delle tuberose non è destinata tanto alla profumeria quanto agli immensi mercati dei fiori della regione, dove gli indù acquistano collane e petali da offrire alle divinità. La raccolta delle tuberose, piccoli fiori color avorio che imperlano le cime dei lunghi steli verdi, avviene a partire dall'una di notte. Le donne in sari si piegano a destra poi a sinistra per raccogliere la pianta che diffonde uno dei profumi più inebrianti del regno vegetale. Poi, all'alba, inizia la delicatissima raccolta dei fiori di gelsomino. Il loro profumo molto intenso emana da petali particolarmente fragili, la cui raccolta richiede le massime precauzioni. Attenzioni meticolose che caratterizzano anche la visione fotografica di Denis Dailleux, che si sforza di cogliere vari aspetti della vita sociale e spirituale indiana

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DENIS DAILLEUX, FOTOGRAFO


Denis Dailleux è nato nel 1958, ad Angers. Ha vissuto per quindici anni al Cairo, città che ha ispirato profondamente il suo lavoro fotografico. Artista rappresentato dall'agenzia VU', dalla galleria Camera Obscura di Parigi, dalla galleria 127 di Marrakech, dalla galleria Peter Sillem di Francoforte, ha ricevuto diversi premi nazionali e internazionali (World Press Photo, Premio Hasselblad, Premio Scam-Roger Pic 2019…). Autore degno di nota, ha pubblicato diversi libri: Habibi Cairo. Le Caire mon amour (Filigranes, 1997), Le Caire (Le Chêne, 2001), Fils de rois. Portraits d’Égypte (Gallimard, 2008), Impressions d’Égypte (La Martinière, 2011), Égypte, Les Martyrs de la révolution (Le Bec en l’air, 2014), Mères et fils (Le Bec en l’air, 2014), Ghana (Le Bec en l’air, 2016), Persan-Beaumont (Le Bec en l’air, 2018) et Juliette (Le Bec en l’air, 2019). Ritrattista affermato, lavora il più delle volte nel formato 6 x 6, a colori o in bianco e nero.







← India, Calcutta, 2019, 70x70 cm. Mullick Ghat, il più grande mercato dei fiori del paese.

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SHYAMALA MAISONDIEU, PROFUMIERA


Di nonni indiani, Shyamala è cresciuta in Malesia. Se all'inizio si immaginava astronauta, con la laurea in ingegneria in mano, Shyamala segue il suo cuore e finisce per scegliere la profumeria, un mondo di emozione e creazione che l'ha portata a Givaudan. Il suo stile è una raffinata combinazione di poesia e romanticismo con la giusta dose di solennità. Soprattutto, Shyamala Maisondieu ha un'inventiva infinita. Tante composizioni mutuano la morbidezza e la sensualità esotica del gelsomino e del frangipani, i fiori della sua infanzia in Malesia. Beneficiando della totale carta bianca per la mostra di Denis Dailleux, ha creato una fragranza attorno alla tuberosa e alle spezie: un dipinto di impressioni olfattive...










← Shyamala Maisondieu, fotografata da Denis Dailleux.

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PERCORSO ESPOSITIVO


Située dans les salles du rez-de-jardin du musée, l’exposition est composée d’une trentaine de photographies réparties sur deux salles, tandis que la découverte olfactive se situe à la fin du parcours scénographique.
Situata nelle sale al piano terra del museo, la mostra si compone di una trentina di fotografie distribuite su due sale, mentre la scoperta olfattiva si trova al termine del percorso scenografico. In quest'ultima stanza – totalmente buia – si diffonde la profumata creazione di Shyamala Maisondieu. Al riparo da qualsiasi distrazione visiva, i visitatori vengono immersi nell'oscurità per risvegliare completamente il loro senso dell'olfatto e portarli in India con gli occhi chiusi..






←India, Provincia del Tamil Nadu, Coimbatore, 2015, 70x70 cm. La raccolta del gelsomino grandiflorum deve essere effettuata prima che il sole sia troppo alto nel cielo poiché i fiori si schiudono prima dell'alba. I raccoglitori nei loro sari dai colori vivaci raccolgono a mano questi piccoli e fragili fiori, riconoscibili dai loro cinque petali bianchissimi. Procedono lentamente e con delicatezza selezionando solo fiori maturi.

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